Classe: Mammiferi
Ordine: Roditori
Famiglia: Sciuridi
Genere: Marmota
Specie: marmota (Linneo, 1758)
CARATTERISTICHE
SOMATICHE
Dimensioni:
lunghezza totale che va dai 45 agli 60 cm, di cui 15-20 cm spettano alla coda.
Peso: varia
molto con l’etá e con il momento dell’anno; si
alternano infatti 6 mesi di attivitá, durante i quali
assume una gran quantità di cibo e accumula grasso e 6 mesi di letargo durante
i quali non si alimenta e consuma le riserve di grasso, ma mediamente pesa tra
i 3 e gli 8 kg, un maschio può pesarne anche 9. Alla nascita circa 30 grammi.
Pelliccia: è
molto folta, di un colore molto variabile, tra il grigio ed il rossastro, più o
meno scuro. Nei soggetti adulti è presente una banda tra il naso e la base
degli occhi. Una sola muta in tarda primavera.
Aspetto: per
l’adattamento alla vita in tane sotterranee presenta testa arrotondata,
orecchie corte, zampe corte e coda relativamente lunga. Grandi unghie, specie
nelle zampe anteriori, di color nero. Occhi grandi e scuri. Gli incisivi
superiori, spesso visibili, sono di color arancione negli adulti.
Il piccolo nasce nudo e apre gli occhi dopo 20-25 giorni. A un mese e
mezzo ha il pelo morbido e vellutato, di color grigio cenere e il muso meno
ottuso degli adulti.
Numero
di capezzoli: 10, di cui 2 pettorali, 4 ascellari e 4
inguinali.
AMBIENTE
La marmotta vive fino a quote relativamente basse (1200-1300 metri), in
base alla stagione e all’esposizione al sole. Frequenta la tipica “prateria
alpina”, ubicata oltre il limite della vegetazione arborea e ricca di grossi
massi, sotto i quali vengono scavate le gallerie che portano alle tane.
ABITUDINI
Si affaccia dalla sua tana solo quando il sole è già alto nel cielo e
si nasconde poco prima del crepuscolo: è infatti un animale strettamente
diurno. Non si allontana mai dalla sua tana, al massimo un centinaio di metri
per mangiare. Durante tutto il giorno la marmotta riposa, sdraiata al sole e
soprattutto, guarda e sorveglia. Sempre vigilante, la marmotta è in alta
montagna, un attento testimone di quanto avviene nei suoi dintorni.
ALIMENTAZIONE
L’elevato fabbisogno energetico rende la marmotta una pascolatrice molto selettiva, che si sposta lentamente sul
terreno alla ricerca di piante particolari: leguminose, composite, cistacee, campanulacee, liliacee,
ma anche da larve, insetti ed occasionalmente uova di uccelli. Beve raramente e
soddisfa il suo fabbisogno idrico con l’acqua contenuta nelle piante e con la
rugiada o la pioggia su di esse accumulata.
VITA SOCIALE
L’unità base delle popolazioni di marmotte è il nucleo familiare. L’insieme
dei nuclei familiari forma una colonia di marmotte. Un nucleo familiare è
composto da un maschio e da una femmina adulti, a cui si aggiunge un numero
variabile di piccoli, giovani e subadulti, nati nel
nucleo negli ultimi anni. Nel nucleo familiare solo i due adulti si
riproducono.
LETARGO
Dalla metá di ottobre comincia per le
marmotte il lungo sonno invernale. Prima hanno portato della paglia dentro al
tana, che termina in una camera di ibernazione di circa 60-70 cm di diametro,
nella quale le marmotte passeranno l’inverno dormendo. Per scavare questa
abitazione, le marmotte lavorano generalmente con le zampe anteriori, mentre
col corpo comprimono contro le pareti della galleria una parte della terra di
scavo e con le zampe posteriori ne espellono il resto all’esterno.
Quando torneranno alla luce, in primavera, le marmotte della stessa
colonia si renderanno visita, annusandosi reciprocamente con rapidi e nervosi
movimenti, specialmente della coda, e i maschi si azzufferanno, afferrandosi
con le zampe anteriori e spingendosi per buttarsi a terra a vicenda. Non si
mordono mai, per cui pare che si tratti di un gioco, piuttosto che di una vera
zuffa.
Fisiologia: il
periodo del letargo é regolato da una sorta di “orologio interno”, sito nella
ghiandola pineale e controllato dal sistema endocrino che regola i cambiamenti endocrino-vegetativi.
Aggregazioni:
fino ad oltre una decina di individui arrotolati su se stessi, immersi in un
profondo sonno invernale.
RIPRODUZIONE
Maturità
sessuale: già al secondo anno di vita, ma la prima riproduzione slitta al terzo
anno.
Il calore si manifesta in primavera, all’uscita dal letargo. Sembra che
la femmina accetti dapprima tutti i maschi, formando peró poi la famiglia soltanto con uno. La femmina è fertile un solo giorno.
Durata
della gestazione: circa 35 giorni.
Quattro o cinque piccoli si affacciano all’ingresso della tana, alla
fine di giugno o ai primi di luglio, dopo 20-25 giorni dalla nascita. Essi
impiegheranno 2 anni per raggiungere un pieno sviluppo e la madre non
partorisce una seconda volta prima che sia passato un tale lasso di tempo.
Periodo
del parto: generalmente entro la prima quindicina di giugno.
Numero
dei piccoli: 2-8; nascono nudi e con gli occhi ancora
chiusi.
SENSI
Olfatto e gusto ben sviluppati, ancora più vista e udito,
indispensabili per accorgersi in tempo dei numerosi predatori sempre in
agguato. Sebbene la retina della marmotta non presenti bastoncelli –l’animale
non vede dunque nella penombra-, è peró dotata di un
gran numero di coni. La marmotta è in grado di vedere anche nella nebbia più
fitta, forse per una speciale sensibilità ai raggi infrarossi.
VOCALIZZAZIONI
La marmotta conosce perfettamente i dintorni immediati della propria
colonia ed è capace di rendersi conto istantaneamente della minima anomalia che
si verifica nel paesaggio, quando scopre qualcosa di insolito, lancia un vero e
proprio “grido”, che ha origine nella laringe ed è prodotto dalle corde vocali,
che mette in allarme tutti gli abitanti della colonia. Se invece nelle
vicinanze c’è un’aquila reale, il massimo nemico, una marmotta emette un grido
particolare e in pochi attimi si assiste alla folle corsa in tutte le
direzioni, finché sul terreno non resta nemmeno un animale. Vengono inoltre
emessi tipici grugniti e guaiti.
INSIDIE PER LA SPECIE
Condizioni atmosferiche troppo ostili dopo il risveglio dal lungo
letargo. Malattie da virus, batteri e parassiti. Consanguineità eccessiva.
ETÀ MASSIMA
Sia i maschi che le femmine fin oltre i 15 anni.